Il nomoteta e il medico. Su <em>Crat</em>. 394a5-b7

Carlo Delle Donne

doi:10.30827/floril.v33i.26373

Autores/as

Carlo Delle Donne (La Sapienza, University of Rome)

DOI:

https://doi.org/10.30827/floril.v33i.26373

Palabras clave:

Platone, Cratilo, nomoteta, medicina

Resumen

L’articolo prende in esame la pagina 394 (ed. Stephanus) del Cratilo platonico, per mettere in evidenza la rete di analogie che intercorre tra la produzione delle parole e la medicina antica. In particolare, oltre alle evidenze linguistiche, che testimoniano dell’intento allusivo, da parte di Platone, alla riflessione e alla lingua della medicina, viene analizzato anche il medesimo modello esplicativo sotteso all’analisi delle parole e dei farmaci: identità sostanziale (dynamis) e fattori secondari di differenziazione (ta prosonta) spiegano perché solo il medico e il filosofo (del quale il nomoteta è una controfigura) sono capaci di conoscere, elaborare e impiegare efficacemente, rispettivamente, farmaci e parole.

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